11 settembre: comincia un'altra Storia... in Cile.

La data dell'undici settembre è ormai entrata nell'immaginario collettivo come un momento storico nella scansione della vita recente del Pianeta. Basta evocare la data per ricordare lo sgretolamento delle torri di New York, immaginare il sorriso beffardo sotto la barba di Bin Laden, rielaborare le strategie belliche in Afghanistan ed Iraq ed infine per riascoltare le stesse identiche parole che rimbombano in queste ore sulla Siria.

In realtà c'è un 11 settembre più antico e domani ricorrono i quarant'anni dal golpe che portò al potere il generale Pinochet e alla morte il presidente socialista cileno Salvador Allende.
Un pezzo di storia che spiega il ruolo svolto dagli Stati Uniti nella destabilizzazione dell'America Latina e nella riorganizzazione in senso liberiste delle dinamiche economiche internazionali. 
Il golpe in Cile, organizzato e realizzato con l'aiuto della Cia, è stato il punto più alto della strategia anti-democratica imperniata sulla sistematica violazione dei diritti umani in un'area del pianeta dove, attraverso la distruzione della democrazia, si affermava un modello economico.
I Chicago Boys, in Cile, sperimentarono le strategie finanziarie che hanno avuto, nel lungo periodo, una precipitazione strategica con il crollo della Lehman Brothers. Il golpe cileno avviò, attraverso la violazione dei diritti fondamentali, un nuovo ciclo economico che ha mostrato la sua crudeltà prima in America Latina e poi nel resto del mondo. Ma ancora oggi, qualcuno fa finta di non accorgersi del fallimento strutturale del capitalismo.

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