Tsipras, in ogni caso, ha già vinto. Con tre mosse.

Dalla Grecia oggi, indipendentemente dal risultato elettorale, arriva un messaggio forte per l'Europa e per la Sinistra. Dalla culla della democrazia rinasce la speranza per un futuro diverso: Alexis Tsipras, il leader di Syriza, ha ridato fiducia ai sogni interrotti di una trasformazione sociale e politica dell'Europa.
Non sappiamo ancora come finirà, non sappiamo se le pressioni dei banchieri e dei poteri forti internazionali riusciranno ancora una volta ad avere la meglio ma, in ogni caso, Tsipras ha vinto.
Ha vinto perché ha impartito tre lezioni.
Ha dimostrato che ci può essere una proposta alternativa alle politiche liberiste e alle compatibilità macro-economiche che hanno prodotto la crisi su scala planetaria. Una ricetta credibile che ribalta il punto di vista, parlando il linguaggio del lavoro e delle politiche sociali.
Ha spiegato che la Sinistra può vincere le elezioni senza snaturare la sua storia, abbandonare i suoi principi, fare compromessi al ribasso, costruire alleanze con la destra, compromettere i capisaldi costituzionali rinegoziandoli con l'avversario. Insomma, la Sinistra può vincere le elezioni con un programma di sinistra.
Ha mandato un segnale forte ai tanti capi della frammentata sinistra italiana, a tutti quelli che, in queste ultime settimane, hanno raggiunto Atene per osannare Tsipras e che in Italia non si parlano e a stento si salutano. Bisogna unire soggettività diverse per fare un partito unico della sinistra, rinunciando a primazie ed equilibri interni. Come ha fatto Syriza!
Certo, se anche in Italia poi ci fosse un leader giovane, con una faccia nuova, efficace e diretto nella comunicazione ma che non scimmiotti Berlusconi e che aspiri veramente a cambiare il Paese... e che ovviamente sia di sinistra e proponga cose veramente di sinistra.

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