ALDO MORO, TRENTASETTE ANNI DI DEPISTAGGI E OMISSIONI

Sono passati trentasette anni dall'uccisione di Aldo Moro, quattro processi, tre  commissioni parlamentari di inchiesta, migliaia di faldoni... e ancora non sappiamo troppe cose.
Quanti e chi erano i presenti in via Fani? E quelli che hanno sparato? Quanti erano, oltre ai due a bordo della motocicletta Honda, gli agenti dei servizi segreti che hanno partecipato al rapimento di Moro e all'uccisione della scorta? Dove sono finite le carte di Moro di cui si hanno notizie ma che non sono mai state trovate? E i nastri dell'interrogatorio? Perché le Brigate Rosse hanno ucciso Moro dopo aver dimostrato che sarebbe stato più utile tenerlo in vita? Perché lo uccisero il 9 maggio quando era stata convocata la direzione della Democrazia Cristiana che avrebbe aperto alla linea della trattativa? Perché tanti che avrebbero potuto parlare sono improvvisamente morti mentre altri che potrebbero farlo ancora sono protetti all'estero? Perché non si parla mai delle evidenti connessioni tra Mario Moretti e i servizi segreti? Perché non si è mai accertata la natura dei numerosi depistaggi delle indagini? Perché frammenti verità vengono scoperti solo dopo tanto tempo dalla loro esplicita negazione? Il quarto uomo? Il ritrovamento differito delle carte di via Monte Nevoso? Le coperture dei postini Morucci e Faranda? La falsa lettera di Moro? La scoperta del covo di via Gradoli?
Domande che sono poste in decine (forse centinaia) di libri che, in questo trentotto anni, hanno trattato l'affaire Moro... 

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