ELEZIONI SICILIANE, NON C'È ALCUNA DIVISIONE A SINISTRA: C'È SOLO UNA GRANDE DIFFERENZA

La campagna elettorale siciliana è stata caratterizzata, prioritariamente, da due questioni: la litania degli impresentabili e l'ossessione pretestuosa del voto utile. Insomma, da due falsi argomenti per non affrontare i veri nodi della Sicilia e per nascondere il fallimento degli ultimi quindici anni di governo della Regione.
Lo ha spiegato bene Attilio Bolzoni su Repubblica "In Sicilia da una quindicina di anni c'è un blocco di potere che decide inesorabilmente le elezioni. È un sistema flessibile, una volta orientato verso il centrodestra e la volta dopo verso il centrosinistra (...) questo blocco rappresenta in parte - solo in parte - alti interessi della mafia. È nato con Totò Cuffaro, si è riprodotto naturalmente con Raffaele Lombardo, poi si è nascosto dietro la figura di Rosario Crocetta e della sua grottesca rivoluzione antimafia sponsorizzata da gente sotto inchiesta per mafia."
In questo quadro è evidente che il tema degli impresentabili è solo una parte marginale della questione morale siciliana anche perché gli impresentabili, dal punto di vista politico e giudiziario, stanno sostenendo, in modo esplicito e senza distinzione, Musumeci, Micari e Cancelleri.
Dentro questa evidente continuità di azione politica tra centrodestra e centrosinistra e al cospetto dell'inconsistenza progettuale del Movimento 5 Stelle bisogna declinare la categoria del "voto utile".
Da cosa si misura l'utilità del voto? Personalmente penso che un voto sia utile se è in grado di modificare (o di avviare un processo per modificare) la condizione sociale e il quadro politico, se è in grado di delineare una trasformazione della società, se è rappresentativo dei bisogni delle classi sociali meno abbienti.
Sembrano argomenti antichi, estranei al quotidiano dibattito del Paese, fuori dall'ordinario chiacchiericcio in cui è stata sepolta la Politica, lontani dall'offensiva propagandistica dei vecchi e nuovi strumenti di comunicazione e di coercizione della volontà.
Ecco perché l'unico voto utile è alla lista "Cento Passi per la Sinistra" e al candidato Presidente Claudio Fava.
Ecco perché non c'è alcuna divisione a sinistra in questa campagna elettorale, come impropriamente viene descritto da gran parte degli opinionisti. Si tratta soltanto di una differenza sostanziale sulla concezione della società e della politica. Da un lato la continuità e l'inconsistenza progettuale; dall'altro lato una risposta politica che aspira ad un futuro migliore per la Sicilia e che può gettare le basi per una rifondazione della sinistra anche in Italia.




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