DORE MISURACA, ROSI PENNINO... È SOLO CALCIOMERCATO, BELLEZZA!

I traumi infantili ti segnano per tutta la vita e si ripresentano sistematicamente nel corso degli anni. Da quando ho cominciato ad appassionarmi a quella follia collettiva chiamata football non ho smesso di tifare per l'Inter, aumentando a dismisura il livello di frustrazione personale.
Come accade a tutti i bambini mi piacevano quelli che facevano gol, i grandi attaccanti che esultavano sotto la curva dopo una realizzazione. Per questa ragione non potevo non essere tifoso del grande Bonimba, un centravanti potente ed esplosivo che segnava da tutte le posizioni.
I ricordi infantili assumono una valenza mitologica così non ho mai smesso di sognare le acrobazie in area di rigore di Roberto Boninsegna.
Ma il trauma arrivò inaspettato: Boninsegna fu ceduto alla Juventus, in uno scambio disastroso che portò in nerazzurro Pietro Anastasi. Non gli ho mai perdonato questo tradimento soprattutto perché con i suoi gol fece vincere un paio di scudetti ai bianconeri.
Allo stesso modo qualche anno dopo ho vissuto come una ferita il passaggio di Alessandro Altobelli alla Juve. Dopo undici anni all'Inter il mitico Spillo, che l'Italia intera non dimenticherà mai per il gol che ha definitivamente chiuso la finale mondiale al Bernabeu, scelse di trasferirsi a Torino.
Probabilmente è stato il colpo di grazia alla mia formazione emotiva. Non mi sono mai piaciuti i cambiamenti di casacca tanto che non sono mai riuscito ad amare Aldo Serena, malgrado abbia contribuito a suon di gol alla vittoria dello scudetto dei record.
Ho sempre guardato con stima imperitura Gigi Riva, Giancarlo Antognoni, Francesco Totti, Paolo Maldini e soprattutto Javier Zanetti.
Questa è la ragione arcaica e prepolitica, probabilmente causata da un trauma infantile, che mi porta ad essere manifestamente ostile ai plateali cambi di casacca. C'è una risposta assiomatica e inoppugnabile a questa mia ancestrale avversità: "è il calciomercato, bellezza!"
Così non riesco a provare plausibili spiegazioni quando assisto a questo indecoroso spettacolo in cui esponenti di Forza Italia passano al PD (o vicecersa) sventolando, con una faccia tosta che potrebbe mettere i brividi perfino a Pasquale Bruno o a Pietro Vierchowod (altri traumi giovanili!), la propria coerenza. Opportunismo? Smania di ricollocazione? Ambizioni personali?
Nulla di tutto ciò. È solo il calciomercato, bellezza!

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