FLUSSI ELETTORALI IN SICILIA: M5S RECUPERA L'ASTENSIONE, PERDE IL PD (MA ERA GIÀ PREVISTO), POTERE AL POPOLO NON PRENDE I VOTI DEL PRC

La Sicilia si è dipinta di giallo. La Storia elettorale della Regione è caratterizzata da grandi plebisciti i cui effetti spesso durano nel tempo. Per decenni l’isola è stata il grande granaio democristiano, poi è diventato il serbatoio fondamentale del centro destra berlusconiano e cuffariano e adesso sembra consegnarsi alla narrazione grillina. Sbaglia, a mio avviso, chi pensa che il risultato strabiliante del Movimento Cinque Stelle sia effimero e destinato a svanire nel nulla, cosi com’è arrivato.
Intanto perché il risultato non è arrivato dal nulla. Infatti, negli ultimi anni il Movimento Cinque Stelle è progressivamente cresciuto nei consensi e la recente affermazione non dovrebbe affatto stupire.
Da dove vengono un milione e duecento mila di voti grillini? Confrontando il dato delle elezioni politiche con le recenti regionali (solo quattro mesi fa!) emerge con chiarezza che il M5S ha recuperato mezzo milione di voti dall’astensionismo, qualche derrata elettorale dal centrosinistra, pochissimo dalla sinistra, niente dalla destra.
In termini assoluti, infatti, sommando il dato del centro-destra siciliano (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia) più le liste fasciste (Forza nuova e Casa Pound) e la lista super-conservatrice del Popolo della Famiglia il dato elettorale è identico al risultato ottenuto dalla coalizione che ha sostenuto l’attuale presidente della Regione Nello Musumeci.
Il centro-sinistra, invece, perde oltre 150.000 voti rispetto alle Regionali (circa un terzo del suo elettorato) ma in realtà 100.000 elettori che alle regionali avevano sostenuto le liste del centrosinistra avevano già votato per il candidato presidente della Regione del movimento Cinque stelle, Giancarlo Cancelleri. Quindi, già pochi mesi fa 2/3 di elettorato che stavolta ha scelto in modo inequivocabile i grillini, aveva dato un segnale esplicito al Partito democratico e ai suoi alleati.
A sinistra del PD, la somma dei voti di Liberi e Uguali, Potere al Popolo, la lista di Ingroia e il Partito Comunista di Marco Rizzo raggiunge una cifra di poco inferiore al risultato ottenuto dalla lista Cento Passi alle elezioni regionali.
Ovviamente la frammentazione del voto è stata deleteria per la sinistra che, considerando l’aumento dei votanti, ha perso complessivamente circa un punto e mezzo percentuale attestandosi abbondantemente sotto il 4%.

Mi preme analizzare, infine, il risultato della sinistra nella città di Palermo, luogo che, in particolar modo negli ultimi anni, ha rappresentato un punto di eccellenza rispetto ai risultati nazionali e regionali.
Il dato della sinistra palermitana è di gran lunga migliore del dato nazionale soprattutto per il buon risultato ottenuto dalla lista di Liberi e Uguali che si attesta sul 4,5%, percentuale che consente in città l’elezione di un deputato. Non è una cosa di poco conto, considerato che gli altri deputati eletti a Palermo sono tutti del Movimento cinque stelle e uno solo di Forza Italia.
Analizzando la sequenza del dato storico della sinistra a Palermo si evidenzia un dato interessante che smentisce Tomaso Montanari, il quale ha dichiarato che i voti di Potere al popolo sono esattamente quelli di Rifondazione comunista.

Infatti, a Palermo da sempre il rapporto tra Rifondazione comunista e Sel/Si ha sempre mostrato una prevalenza elettorale della prima organizzazione sulla seconda. È evidente che l’operazione Potere al Popolo ha prodotto un effetto deleterio contribuendo a disperdere lo storico elettorato di Rifondazione comunista che, a Palermo, aveva mantenuto una sua consistente stabilità e che questa volta si è disperso, scegliendo prevalentemente Liberi e Uguali.

Commenti

  1. Cerchiamo di fare qualcosa ?! Puoi considerarmi tra quelli pronti a fare "qualcosa di sinistra" in particolare per ambiente e salute (che sembra NON INTERESSINO NESSUNO) !!

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