L'OMICIDIO MATTARELLA, I FASCISTI E LA MAFIA. LA STORIA DELLA REPUBBLICA È UN DEPISTAGGIO LUNGO SETTANT'ANNI

Oggi, in contemporanea al trentottesimo anniversario dell’assassinio, stanno emergendo particolari inquietanti sull’uccisione di Piesanti Mattarella. Verità nascoste che, fino a qualche settimana fa, sarebbero sembrate fantasie di qualche scrittore complottista.
I legami tra la mafia e il neo-fascismo sono un argomento dimostrato in una chilometrica produzione saggistica ma troppe volte le pratiche di depistaggio hanno nascosto gli effetti del patto scellerato tra Cosa nostra, gli apparati deviati dello Stato, la massoneria e i neofascisti.
Oggi scopriamo, grazie ad una nuova inchiesta della magistratura, che c’è un filo rosso (anzi, un filo nero) che avvolge e stritola il nostro Paese in quel lontano 1980: l’uccisione di Mattarella e la strage alla stazione di Bologna sono figlie della stessa strategia, l’ennesima occasione per rinsaldare accordi che, da Portella della Ginestra in poi, hanno costruito una storia che nessuno mai ha potuto o voluto raccontare. La narrazione falsata della nostra democrazia è quasi diventata un genere letterario.
La storia italiana del Novecento sembra scritta dal Luciano di Samosata, un retore greco di origine siriana del secondo secolo dopo Cristo. Luciano scrisse un’opera narrativa intitolata Una storia vera in cui raccontava una serie di avventure surreali e strabilianti, fuori da qualsiasi legame con la realtà.
Raccontò una serie di frottole letterarie, tra la burla e la fantascienza, che nessuno avrebbe mai potuto immagine che si potessero realizzare. Tra queste il primo viaggio sulla luna.
Luciano approdò sul satellite terrestre molto prima di Dante Alighieri e Ludovico Ariosto; di Jules Verne ed Isaac Asimov ma soprattutto annunciò, quasi duemila anni prima, una cosa che sarebbe realmente accaduta.
Luciano affermava che l’unica cosa vera del suo racconto era che tutto fosse falso. Oggi potremmo dire che l’unica verità sulla storia d’Italia è che tutto quello che sappiamo è falso.

Speriamo che almeno le immagini commentate da Tito Stagno e Ruggero Orlando, che hanno raccontato il piede sulla luna di Neil Armstrog, non siano state realizzate negli studi cinematografici di Hollywood.

Commenti

Post più popolari