Egitto: tutto procede secondo i programmi...

Le tragiche immagini che arrivano dall'Egitto ci raccontano di una cruenta guerra civile: una situazione che alcuni "analisti complottisti" avevano previsto quando gli Stati Uniti e l'Unione Europea, dopo decenni di sostegno incondizionato, decisero di mollare Mubarak e di appoggiare il vento riformatore della cosiddetta primavera araba.
Una mobilitazione popolare che parlava di diritti sociali e civili, democrazia e rinnovamento generazionale della politica e che, invece, dopo settimane di grandi speranze, ha prodotto la cristallizzazione delle posizioni politiche: da una parte gli islamisti e dall'altra l'esercito.
E che fine hanno fatto i giovani che sognavano la libertà, evocavano i diritti, lottavano per un nuovo processo democratico? Sono arruolati nelle schiere dei fronti contrapposti oppure, in preda allo sconforto, hanno abbandonato l'Egitto in cerca di una nuova terra? Di sicuro c'è che sono stati cancellati dall'informazione ufficiale.
Una sola cosa appare chiara: gli effetti di questa situazione saranno disastrosi ed inevitabilmente si produrrà una cristallizzazione delle posizioni, una crescente islamizzazione, il rimpianto del regime autoritario di Mubarak, la crescita esponenziale delle migrazioni, l'instabilità politica dell'unico Paese che poteva contribuire alla soluzione del conflitto israeliano-palestinese. Ovviamente a tutto vantaggio delle industrie belliche occidentali che presto saranno impegnate a sostenere l'onore/onere di una nuova guerra umanitaria. Tutto da manuale di geopolitica imperiale e neo-liberista.

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