Augurio per anno nuovo: cambiamo l'Europa e ricostruiamo la Sinistra

L'anno nuovo si apre con tante incertezze politiche e con qualche certezza, tra queste ultime c'è il fatto che a Maggio si vota per le elezioni europee. Per la prima volta, oltre ad eleggere i rappresentanti al Parlamento di Strasburgo, ci sarà la possibilità di indicare il candidato alla carica di Presidente della Commissione europea.
E così il popolo europeo potrà sottrarre una parte del potere decisionale dalle mani dei governi che hanno sempre considerato la Commissione una propria dépendance.
Le famiglie politiche europee potranno conquistare un nuovo protagonismo per la determinazione dell'esecutivo continentale e questo elemento potrà ridare uno slancio ad elezioni che hanno visto ampliare, negli ultimi anni, il tasso di astensionismo.
Questo elemento potrà essere una buona occasione per ricostruire una presenza della sinistra nelle istituzioni; infatti attorno al greco Alexis Tsipras, leader di Syriza, si può aggregare l'area politica che intende rompere le compatibilità neo-liberiste di un'Europa prigioniera della grande coalizione guidata da Angela Merkel. Si dovrà ridisegnare il profilo politico di una nuova Europa che deve trovare l'autonomia dalla finanza e parlare il linguaggio del lavoro, delle grandi questioni sociali ed ambientali.
Anche in Italia di può aprire questo spazio politico ma solo a due condizioni. La prima è che si considerino le elezioni europee un passaggio strategico per la costruzione di una soggettività politica della sinistra e non un semplice aggregato elettorale, come sono state le esperienze fallimentari di sinistra arcobaleno e rivoluzione civile. La seconda condizione chiede un atto di responsabilità alla società civile e agli attuali partiti della sinistra: si abbandonino settarismi, presunzioni di autosufficienza e sclerotizzazioni organizzate. Insieme partiti e società civile possono costruire una nuova Europa e una sinistra che abbia l'ambizione di ricostruire un nuovo alfabeto di giustizia sociale. Per fare questo serve una forza politica nuova, una forma organizzativa inedita e un rinnovato gruppo dirigente. E se il 2014 fosse l'anno buono... Questo è il nostro augurio.

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